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al testo di Alberto Becca
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Giungendo, al mattino, alla foce del grande fiume padano non si puo' fare a meno di essere abbagliati da una palla di fuoco che emerge dall' Adriatico e, rimanendo a galla, dà corpo al divenire immanente del giorno; non invano si tenta di capirne la provenienza, di assaporarne il calore, di leggervi segreti, gli antecedenti, le potenzialità, di capirne meglio la provenienza, l' estensione, l' età e di intuirne le sfumature, il carattere e l' ardore Trovandosi a navigare lungo il Po alla veneta sua foce non si puo' fare a meno di sentire nella sua interezza la imponente straripante e dirompente piccolezza dell' essere umano, di chi con incerta e flebile voce si rivolge ai canneti, alle garzette e infine al mare meta non obbligata e stringente del nostro vagare
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